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Tracollo tragico di un mondo ridicolo

di Maurizio Blondet Il Falso

Tanto tuonò che piovve.
La disoccupazione in USA ha raggiunto il 10,2 per cento oltrepassando la temuta soglia “psicologica” della “doppia cifra” (1).
Calato subito il labile sipario sulla ripresa economica che i gestori dei media globali avevano fato credere al mondo.

La piaga attraversa gli Stati Uniti “profondi”, non si può fare ameno di vedere lo sgretolamento progressivo dell’ultima superpotenza rimasta. Non basta voltansi da un’altra parte perché non c’è un altro lato del fallimento dell’America.
La gente se la passa davvero male, sempre più case in vendita, negozi e spazi commerciali per affitto. La popolazione con l’acqua alla gola cerca di disfarsi anche degli autocarri, automobili, barche e perfino di motoslitte per racimolare soldi.

Financo gli operai e muratori del settore costruzioni svendono i loro attrezzi da lavoro pure di riuscire a mangiare. Anche chi definiremmo “agiato” come professionisti o proprietari di attività commerciali a causa delle circostanze economiche riesce a malapena a tirare a fine mese.
Non si nota alcun segno di recupero, invece si cominciano a vedere erbacce che crescono sulle locomotive dei treni merci abbandonate sui binari degli scali ferroviari.
Quale industria rimetterà al lavoro così tanta gente?
Forse istituendo i doppi turni da McDonald’s?
Coloro che dicono la crisi essere finita sono i medesimi che non avevano saputo prevederla.

Il capitalismo selvaggio sta presentando il conto da pagare.
Per decenni hanno insegnato agli americani che il debito per il consumo costituiva “inclusione sociale”, il consumismo unica fonte di salvezza per l’anima consunta del cittadino medio.
Se fino ieri non possedevi una carta di credito (di debito!), anche prova tangibile di solvibilità morale, eri un “perdente”, anzi furbescamente il sistema aveva fatto in modo che solo con la carta di credito si potesse pagare in certi servizi.
Un mondo alla rovescia in cui la gente si privava del necessario per comprare il superfluo.

La “coperta di Linus” del debito, statale e privato, ha celato per decenni l’insostenibilità di un’economia basata infine sulla “fuffa” finanziaria.
La crisi globale ha lasciato Linus senza coperta e ciò che s’intravede al di sotto lascia esterefatti.
Metà dei bambini e ragazzi americani vive grazie ai “Food Stamps”, i buoni pasto governativi destinati alle famiglie più povere (2).
Un’abitazione media in America può costare quanto da noi un’auto di media cilindrata ma non ci sono compratori.

A Detroit, Michigan, in un’ex sala da balle accanto a un casinò fallito si è tenuta un’asta di case pignorate (3). Per la gran parte le vendite sono terminate con il rituale “No Bid” (“Nessuna offerta”) da parte del battitore, nonostante il prezzo partisse sovente da soli 500 dollari (o meno), 350 euro come da noi una bicicletta.
Nella sola città simbolo del collasso dell’industria automobilistica sono migliaia di migliaia le case abbandonate alla decadenza, preda di sbandati e barboni in cerca di rifugio.
Ma in tutti gli “States” la situazione è simile. Se non peggiore.
C’è chi vive nei “trailer”, caravan, roulotte, beninteso non per amore della vacanza fai da te.
Questa è gente che ha rinvenuto in qualche modo un camper e vi si è istallata, senza spostarsi da alcuna parte, semplicemente utilizzato come riparo.
Idem per le barche, ormeggiate semiaffondate in qualche specchio d’acqua o in secca adibite a dimore stabili.

L’ultimo stadio della disperazione sono le tendopoli, ai margini delle città, la cui comparsa viene osteggiata in ogni modo dalle autorità locali e dalle forze dell’ordine temendo di fare la fine del Sudamerica. Noto per le irrecuperabili favelas brasiliane e i loschi barrios argentini.
Ma vi è qualcosa di perfino più inafferrabile, difficile a credersi.
Nel “centro dell’impero” (per citare John Lennon), New York, vi è un numero indeterminabile di persone che vive nel sottosuolo, utilizzando strutture abbandonate come riparo, alla stregua di talpe. Perciò chiamati “Mole People” (4). I maggiori media tendono a fare passare il fenomeno degli “Uomini Talpa” come “leggenda metropolitana”.

Un “pozzo dei dannati” nascosto in piena luce sotto gli occhi distratti dei consumatori frettolosi, a breve abbacinati delle sfavillanti vetrine natalizie.
L’amministrazione Obama prende tempo affermando di avere allo studio provvedimenti in materia di lotta alla disoccupazione su cui adesso non può fornire chiarimenti.
La verità è che non sanno cosa dire perché niente si può più fare.
Gli americani non hanno saputo risparmiare perché non gli è stato insegnato, mancano le riserve per resistere al periodo di “vacche magre”.

Il mostro ha divorato se stesso.
Abbassare le tasse non si può perché sono già bassissime col deficit federale ad un nuovo record.
Limitare le importazioni a prezzi da dumping dalla Cina è impossibile perché il liberismo terminale IMPONE la totale apertura alla circolazione di uomini e merci. Nonostante le scenografiche affermazioni dell’”abbronzato”.
Il tasso di disoccupazione è destinato a crescere ineluttabilmente. Da buoni autori di beffe spaziali e ideatori di nemici immaginari le autorità si ridurranno a mentire.
La “riforma sanitaria” è solo un bluff concepito per abbindolare i babbei teledipendenti.
Se quando l’economia “tirava” mancò la “volontà politica” per attuare una riforma, come è immaginabile cambiare oggi che non ci sono più le risorse?

Come ai tempi dell’Unione Sovietica, i cui obiettivi dei Piani Quinquennali di produzione di cereali e acciaio erano sempre raggiunti nei numeri falsificati trasmessi dalla tv di stato, anche gli USA di apprestano a taroccare abbondantemente le statistiche. Nel disperato tentativo di scampare all’estinzione, mantenere quella supremazia culturale ed economica che percepiscono scivolare via come sabbia tra le dita, impiegheranno tutto il loro potenziale militare per costringere il mondo a salvarli dall’abisso.
Non servirà a nulla.

Tuttavia, c’è una parte della popolazione americana che non soffre la fame, ne manca di lavoro. Meno che meno priva di un tetto.
E sorpresa, NON sono gli ultraricchi della elite dominante.
Si tratta di un gruppo di comunità religiose, sembra uscite da un film, che vive in un mondo antimodernista.

Sono gli Amish, circa 250mila persone distribuite in alcuni stati, soprattutto Ohio e Pennsylvania, ma anche in Canada (5).
Gli Amish sono cristiani anabattisti che vivono senza evoluzione tecnologica come nel 1700 quando, da alcune zone della Germania (Palatinato), Olanda e Svizzera, emigrarono in Nord America. Dell’Europa continentale hanno mantenuto la lingua, una variante del dialetto che si parla nel sud-ovest dell’attuale Germania.

Questa setta s’ispira al vivere semplice e devoto della prima cristianità. Non si mescolano con altre popolazioni, rifiutano elettricità, telefono e automobile. Si spostano su carretti a cavalli vivendo di agricoltura e artigianato.
Non votano, non fanno il saldato ma pagano le tasse.
Praticano l’”umiltà” nel senso di contrapposizione a “orgoglio”, “arroganza”, “alterigia”.
Serbano la “calma”, la “compostezza”, la “placidità”.
Porgono sempre l’altra guancia, evangelicamente.

Con 6-8 figli per famiglia gli Amish sono una delle popolazioni che cresce più velocemente al mondo con un tasso di crescita attorno al 4%. I bambini amish frequentano solo la scuola elementare amish ritenuta più che sufficiente per fornire basi culturali per vivere degnamente. Nella loro società ognuno ha un compito e una attività lavorativa che gli viene insegnata ed assegnata secondo indole.
Le maestre sono ragazze amish non sposate che tengono lezione solitamente in un unico stanzone di una casa della comunità che funge da aula scolastica.

Tra gli Amish NESSUNO è disoccupato, nemmeno senza casa o ausilio.
Soprattutto, NESSUNO ha la carta di credito, ne sente il bisogno di possederne una.
Né alcun neonato amish corre il rischio di venire abbandonato in un cassonetto o di soffrire la fame.
Dato veramente notevole, nella popolazione americana il tasso di SUICIDI è DOPPIO rispetto ai gruppi amish.
Tra la popolazione non religiosa (i “pagani”, farlocchi che “non parlano di religione con le altre persone”) l’incidenza del suicidio è addirittura TRIPLA.
Ancora più interessante rilevare che a non venire toccate al cataclisma economico in corso saranno proprio queste genti abitanti zone rurali amene.

Assistiamo “in diretta” al tramonto di un’epoca.
Fine della vacillante fiducia acritica nel sistema capitalista-finanziario, nel progresso infinito che stanno svanendo come d’incanto, nemesi finale degli USA.
Rimangono solo macerie fumanti di un mondo ridicolo.
E gli Amish attoniti a guardare il “film”.

F. Maurizio Blondet

1 ) http://www.reuters.com/article/smallBusinessNews/idUSN0243717320091107
2 ) http://www.infowars.com/half-of-our-kids-on-food-stamps/
3 ) http://news.yahoo.com/s/nm/20091025/us_nm/us_usa_housing_detroit
4 ) http://en.wikipedia.org/wiki/Mole_people
5 ) http://en.wikipedia.org/wiki/Amish

link: http://falsoblondet.blogspot.com/2009/11/tramonto-tragico-di-un-mondo-ridicolo.html

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