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Analisi di una metamorfosi sofferta: intervista a un ex berlusconiano

Scritto da Simone Pomi

http://www.dirittodicritica.com/2009/11/06/intervista-ad-ex-elettore-berlusconiano/#more-3080

Accade a volte di non capire fino in fondo il perché in questa Italia ci sia un così violento scontro politico, scandito da forti contrasti ammalati d’odio. Un lotta fondata in questi ultimi anni su due fazioni ben precise e che hanno in Silvio Berlusconi il loro punto di divergenza maggiore. L’opinione e il punto di vista dei nostri lettori è per noi importante e degna di attenzione. Diritto di Critica oggi ha l’occasione di intervistare un elettore – che ha chiesto di rimanere anonimo – e che ha compiuto una “migrazione”, da berlusconiano ad anti-berlusconiano.

Lei ha votato sempre Berlusconi o la sua parte politica?

Ho votato nel 2001 direttamente Forza Italia scrivendo il nome di Berlusconi sulla scheda, poi Alleanza Nazionale la volta successiva e se non ricordo male pure la Lega Nord in qualche elezione regionale. Nell’ultima nazionale, quella del 2008, invece ho vota Italia dei Valori.

Cosa ha cambiato cosi drasticamente la sua posizione?

Luttazzi (ride).. Intendo dire che è partito tutto da lui.

Ci spieghi meglio?

La sua comicità mi era sempre piaciuta, fin dalle apparizioni a Mai dire Gol, perdendolo e poi riscoprendolo con Decameron pochi anni fa . Ma come elettore di centrodestra non mi ero mai interessato all’Editto Bulgaro, alle leggi ad personam e a tutto quello che stava dietro la vita politica del paese.

In poche parole era un elettore di centrodestra ma la politica non le interessava?

Ero interessato, ma non a tal punto da voler tutti i chiarimenti. Rivedevo la mia ideologia in quella zona politica, ma la presenza di Berlusconi era il punto principale: una persona che era riuscita nella vita partendo dal niente. Uno che non avea nulla a che fare con le vecchie storie della solita politica italiana e che era capace di fare qualcosa. Almeno così credevo. Ero convinto che tutto quello che dicevano per screditare Silvio Berlusconi fossero invenzioni e mi fidavo di quello che sentivo. Una cosa è certa: la parte politica opposta, la sinistra, non mi dava fiducia e purtroppo neanche ora me ne da.

Come è nata la sua vena berlusconiana?

Sembra banale ora ma è semplicemente cresciuta insieme a me. A parte il tifo per la sua squadra di calcio, l’influenza televisiva ha contato tantissimo. Una tv che offriva programmi per giovani, che ti dava la sensazione di sentirti “a casa” e che non mancava di ricordare e beatificare il suo proprietario. Come ho già detto prima la fiducia in lui derivava anche dalla sua vita imprenditoriale e quella di una persona presentatosi come capace e vicina alla gente comune. Il ragionamento che si faceva era sempre lo stesso: saranno anche tutti uguali ma almeno lui fa qualcosa.

Come è avvenuto quello che si potrebbe definire il “risveglio”?

Certo, un risveglio. E’ la parola giusta. Direi abbastanza fastidioso, se non rabbioso. Rendersi conto di essere stato preso in giro per quasi tutta la vita non è una bella sensazione.

La nostra curiosità è come sia avvenuto tale cambiamento.

Il mio ringraziamento maggiore lo devo al web. Certo, gli spettacoli di Luttazzi su La7 sono stai l’inizio ma la rete e la mia voglia di ricerca di notizie e spiegazioni ha fatto il resto. Ho visto la famosa intervista a Travaglio, durante la trasmissione ”Satiricon”, seguita dall’ultima fatta a Paolo Borsellino e ho sentito l’agghiacciante telefonata tra Berlusconi e Dell’Utri, dove il Cavaliere dimostrava di conoscere la vita criminale dello stalliere Mangano (assunto per lavorare nella villa di Berlusconi n.d.r), parlando di bombe usate al posto di telegrammi e ridendo a crepapelle per questo. Questo diciamo che ha iniziato a farmi più che dubitare della persona che avevo votato. Altri esempi che tutti possono comprendere? Ancora su Mangano: era un mafioso ed è oramai risaputo. Diamo per buona l’idea che il presidente del Consiglio attuale non lo sapesse e che l’avesse assunto in buonafede. Un persona onesta cosa fa appena scopre che ha tentato di rapirgli un’ospite e successivamente che è un poco di buono? Un altro esempio sono gli avvocati condannati per le tangenti alla Guardie di finanza. Nuovamente io gli do il beneficio del dubbio, ma poi cosa fai se sei un persona onesta, te ne liberi! E invece no, sono stati candidati. Stessa storia per Dell’Utri: va bene che è un amico fin dai tempi di scuola, ma ti porta in casa un mafioso, ti trascina dentro queste storie e viene condannato a 9 anni (in primo grado n.d.r.) per concorso esterno in associazione mafiosa. Cosa fai di conseguenza? Attacchi i giudici e dici che devono essere loro quelli recuperati alla società e chiaramente lo continui a portare con te in parlamento tra le tue fila? Questi sono gli esempi e i ragionamenti di una persona qualunque che viene a conoscenza dei fatti, senza dimenticare che ce ne sarebbero molti altri di esempi da fare.

E la sinistra invece?

Non parliamone neanche. Non voglio essere io quello che “spara sulla Croce Rossa” , ma quello che è certo è che ha convissuto e permesso tutto questo per molti anni. Dire che sono complici di ciò è più che normale per me.

Ma Di Pietro sta con la sinistra, perché l’ha votato allora?

Per la chiarezza su alcuni punti a cui tenevo molto, come l’allontanamento dei condannati e dei pregiudicati dal parlamento e chiaramente per una opposizione senza sconti. Sono a conoscenza anche dei vari problemi che l’IDV ha alla base e spero che li risolvano per il meglio. Il voto per me non è un legame matrimoniale e d’ora in poi lo espimerò solo in base alle persone che vedrò nelle liste. Le ideologie dei partiti sono oramai buone solo per vecchi nostalgici o giovani fissati.

Come si sente ora?

Peggio di prima (sorride). E’ un pò come essere uscito da Matrix. Vedi la gente che è ancora dentro incoscente e quella cosciente ma che vuole restarci.

Era meglio restare “inconsapevoli”?

“L’ignoranza è forza” scriveva Orwell in 1984. Parole molto attuali e non solo per quanto riguarda l’Italia. Rispondendo alla domanda comunque considero sempre meglio la conoscenza. Può anche far male o dare fastidio ma solo cosi può farti scegliere in libertà. Dopo potrai anche votare Berlusconi, Bersani o Di Pietro sapendo chi sono esattamente, ma questo si potrà fare solo dopo aver modificato l’intero sistema italiano, partendo da quello mediatico.

Parla proprio come un dipietrista…

Non è questione di dipietrismo o comunismo. Parlo per logica perché non esiste un altro paese democratico al mondo in cui il potere mediatico sia concentrato in così poche mani. Non è partito tutto da li? E li dovrà finire.

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