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Se Sparta piange Berlusconi sghignazza

di Gianluca Bifolchi

Hanno ragione quelli che dicono che in termini pratici per Berlusconi conti poco che abbia incassato la fiducia. La sua nuova “maggioranza” è così risicata che occorrerà andare per forza al voto. Eppure questo ragionamento è molto limitato. Secondo me Berlusconi ha una grande ragione per essere soddisfatto dal risultato di oggi. Il Grande Corruttore è riuscito a dimostrare una volta ancora che nel nostro paese tutto si compra e si vende. Ancora qualche giorno fa i voti alla camera non c’erano, e ora, con un abracadabra di mazzette e minacce i voti sono saltati fuori, e il governo ha avuto la fiducia sia al Senato che alla camera.

Chiunque all’interno del Palazzo, come i finiani, nutra ancora velleità che la politica possa essere qualcosa di più che l’immondo suk berlusconiano oggi ha perso un bel po’ della sua sicurezza e determinazione. Gli incerti si orienteranno vieppiù vero la sicurezza corruttiva offerta dall’enorme potere di Berlusconi. Chi era pronto a sfidarlo ora ha qualche remora in più.

Avendo qualche giorno fa ironizzato sul “naturopata” Domenico Scilipoti, trasfuga dalle file dipietriste, permettetemi ora di ironizzare sull’inaudito voltafaccia della finiana Catia Polidori, firmataria del documento del Fli che ha portato alla mozione di sfiducia, e che oggi dopo eloquente latitanza si è presentata al momento del voto per dare la fiducia a Berlusconi. Luca Barbareschi ha detto che le sue aziende – della Polidori – sono state minacciate di chiusura in caso avesse votato a favore della mozione di sfiducia. Le sue aziende, per inciso, sono il CEPU. Se è vero, vedo delinearsi un pattern: i “naturopati”, il CEPU… c’è questa italietta ignorante, furbastra e cialtrona che cerca l’appoggio della politica per trovarsi una nicchia in cui sopravvivere e prosperare, e naturalmente è pronta a vendersi… il vero ritratto dell’Italia di oggi.

Mi piacerebbe vedere nei ripetuti scontri di oggi a Roma attorno ai palazzi del potere tra polizia da una parte e studenti e precari dall’altra, l’immagine liberatoria del popolo che ha preso in mano i forconi e dà l’assedio alla roccaforte di un potere tanto più arrogante quanto più parassitario. 


dal sito http://subecumene.wordpress.com

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