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I fantastilioni e la ripresa che non c'e'

Leggo in Rete che abbiamo oltre "un quadrilione" di derivati nel mercato finanziario. Non sono io l'addetta alla finanza su questo blog, perciò sono rimasta talmente esterrefatta da cercare di capire a quanto ammontasse esattamente: un quadrilione sarebbe "un milione alla quarta potenza". Ne so quanto prima, ma l'impressione è quella di una cifra astronomica nel vero senso della parola: càpita in genere con le misure di stelle, galassie e anni luce di leggere numeri del genere.

Bon.

Ma quanto è, insomma un quadrilione?

Un bilione è un miliardo

un trilione è mille miliardi

un quadrilione è un milione di miliardi di dollari.

Cosa è tutta 'sta roba?

Passo la palla a Pietro che proverà a (ri) spiegarci in breve.


Come diceva Debora, ogni tanto qualcuno si ricorda della immane spada di Damocle dei derivati, una spada di Damocle grande decine di volte l'intero prodotto interno lordo MONDIALE. Talmente grande da sconfiggere perfino l'immaginazione. Corrisponde e lo dimostrerò in un prossimo post, data l'importanza dell'affermazione, nevvero, all'intera fortuna di Zio Paperone che il suo più recente autore valuta pari a 5 multiplujilioni, 9 impossibidilioni, 7 fantasticatrilioni di dollari e 16 centesimi.

Cosa sono questi derivati?

Scommesse, scommesse MOLTO azzardate, ad esempio sull'andamento futuro della borsa.

Sono scommessi che gli istituti di credito fanno, tipicamente, con i VOSTRI soldi, con i soldi di chi, più o meno consapevolmente, ha scelto una forma di investimento qualunque, che non sia rigorosamente prudente, escludendo questi strumenti finanziari espressamente.

Come già veniva segnalato due anni fa , questo genere di scommesse viene fatto anche con i soldi di numerosi enti pubblici, Comuni e Regioni comprese, quindi un eventuale crack conivolgerebbe comunque TUTTI I CITTADINI, anche i risparmiatori più prudenti.

Normalmente scommesse di segno opposto, per meri motivi statistici, si equivalgono, più o meno, visto che in linea di massima il trend generale della borsa è, sulla scala temporale prescelta dagli scommettitori, prevedibile.

Quando succede qualcosa del tutto imprevisto c'e' uno sbilanciamento e si può arrivare a far "sbancare il banco".

Ci siamo arrivati MOLTO vicini, un anno fa, quando fallì Lehman&Brothers.

A qui tempi scrissi questo post, che ritengo abbia ancora una sua validità.

Come vedete, le stime nel frattempo sono ancora più gonfiate.

Sono cifre del tutto astrali, incommensurabili, di che comprarsi un intero Pianeta Terra di avanzo ( se ce ne fosse una in vendita a distanze ragionevoli).

Quindi, per noi comuni mortali la domanda è: Questa bomba è ancora innescata?

La risposta, almeno per noi catastrofisti, Cassandre, sfigati perdenti, CriptoComunisti, etc etc è: si.

In effetti qualche petardo e qualche bomba carta sono già scoppiati ed hanno lasciato qualche ferita, fortunatamente superficiale, anche dalle nostre parti.

Perchè tutto si tiene più o meno come Willy il coyote: sospeso sul precipizio, sostenendosi per la propria stessa collottola.

La borsa, dopo aver fatto un botto risale un poco?

Le aziende, dopo aver praticamente arrestato la produzione, in attesa di smaltire gli enormi quantitativi di merce invenduta accumulata nei magazzini, riprendono la produzione?

Ecco che il Bernanke di turno, dopo tanti altri, vede l'inizio di un recupero, anzi la fine prossima ( ovviamente la fine tecnica, qualunque cosa possa questo significare) della recessione.

Gli investitori si ringalluzziscono e ricominciano a comprare azioni e ricominciano a fare scommesse.

La bolla si ingrandisce ANCORA.

Il punto è che tutto questo è RIDICOLO.

Di più: E' vergognoso.

Perchè pensare che questi bei figuri, che peraltro, con tutto quello che NON hanno saputo prevedere e/o prevenire, sono ancora a capo degli Istituti centrali mondiali, credano a quel che dicono è davvero troppo, anche presumendo che siano degli inetti (e non ne sono esattamente sicuro).

Perchè dico questo?

Perchè si guardano bene dal rispondere a due elementari eppure inaggirabili domande.

1) Come può riprendere l'economia se non riprendono i consumi?

2) Come possono riprendere i consumi se la disoccupazione continua a crescere?

A questo ci sarebbe da aggiungere una ritornata ( perfino negli USA!!) propensione al risparmio e la ben nota attuale scarsissima propensione al prestito degli Istituti di Credito, per togliere ulteriormente credibilità all'affermazione di Bernanke et soci.

Come zampata finale aggiungerei il banale fatto che gli stati, praticamente TUTTI gli stati, si stanno indebitando a ritmi vertiginosi, nel caso degli USA il deficit di bilancio è vicino al 50 %. Questi debiti andranno ripagati o con la distruzione del risparmio tramite inflazione e/o svalutazione o con l'aumento delle imposte e tasse.

Da non trascurare l'ipotesi di un default in salsa argentina ma teniamocela buona per scenari più catastrofistici.

In entrambi i casi si azzoppa l'economia, sia pure per motivi diversi, come piu' o meno sappiamo.

Dove la vedono, quindi, la ripresa?

Ma è ovvio: la ripresa non c'e' ma senza una iniezione di ottimismo i consumi non riprenderanno. Si compra il frigorifero quando si ha la vaga idea di averci qualcosa da metterci dentro, si compra l'auto nuova per poter andare a lavoro, quando si ha la vaga speranza di avere un lavoro per pagare le rate della medesima, papal-papale.

Siccome i consumi non riprendono perchè non ci sono basi REALI per questo recupero di ottimismo ecco che bisogna far finta che siano già ripresi, che ci siano segnali significativi bla bla bla ed ancora bla.

Willy il coyote, giustappunto.

Ma quando, ma come, ma dove?

NOn ci sono, questa è la verità, ma, con il coraggio del giocatore di poker al limite della bancarotta, i Governatori delle banche centrali, gli istituti di ricerca, i Ministri dell'economia buttano tutto sul piatto, tutta la loro ultima residua credibilità, sperando che nessuno venga a vedere il bluff.

Il piccolo problema è che, se è vero che nelle ovattate stanze dell'alta finanza, fossero pure quelle dei terribili e biechi speculatori alla Gekko, nessuno ha voglia di vedere il bluff, perchè rischierebbe di scoprire il PROPRIO bluff, fuori, nelle strade, nelle fabbriche e nelle piccole imprese, la gente il posto di lavoro lo perde davvero.

La realtà, tanto per cambiare, BUSSERA' ALLA PORTA, prima o poi.

Il bluff durerà il tempo necessario per chiudere dei bilanci non troppo negativi, con gli investitori contenti che il promotore finanziario di turno gli mostri, alla fine dell'anno, dei risultati negativi si, ma non quanto si temeva.

La ripresa NON C'E', CRIBBIO.

E se non credete a me, crederete ad un Industriale, che sapendo come stanno REALMENTE le cose, ha già pianificato la campagna finanziamenti di Primavera

Oppure a chi ha (ri)cominciato a tesaurizzare l'oro.

http://crisis.blogosfere.it/2009/09/i-fantastilioni-e-la-ripresa-che-non-ce.html

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