Face-to-facebook: un milione di profili rubati e usati per...
di Mazzetta
Dopo Google per Google Will Eat Itself e Amazon per Amazon Noir, è toccato a facebook offrire il campo e il materiale per le riflessioni attive del dinamico duo composto da Paolo Cirio e Alessandro Ludovico.
Per completare l'esperimento denominato Face-to-facebook i due hanno utilizzato software facilmente reperibile per estrarre dalla massa dei profili di facebook un milione di uomini e donne che si segnalano liberi nello status, con le relative immagini e dati.
Poi, utilizzando un software per il riconoscimento facciale, ne hanno selezionate duecentocinquantamila di quelle sorridenti, che poi hanno utilizzato insieme ai dati per costruire lovely-faces.com.
L'hacking sembra perfettamente riuscito e centrato. In sintesi l'esperimento dimostra allo stesso tempo l'estrema vulnerabilità dei dati ospitati da facebook e la varietà degli usi per i quali possono essere riconvertiti e ricombinati, questo del sito d'incontri è sicuramente tra i meno inquietanti.
Non ci vuole niente a razziare all'ingrosso i dati che ciascuno affida a facebook e a riconnetterli in maniera da trarne profitto, siti come lovely-faces.com possono esibire milioni di utenti in crescita geometrica, con uno sforzo molto relativo, e solo per questo assumere un valore economico rilevante o quanto meno apparire per quello che non sono.
Il testo che accompagna l'esperimento offre anche spunti di riflessione più alti sulla fruizione dei social network e su esperienza sociale e auto-rappresentazione al loro interno, vale la pena leggerlo.
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