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Orafi Vicentini e Borse da 70mila Euro per i Cinesi


  • Il Financial Times ieri aveva un reportage sugli artigiani a Vicenza, gli orafi decimati da una parte e il successo di Bottega Veneta dall'altra. A Vicenza c'erano più di 1.300 artigiani orafi e la concorrenza cinese a basso prezzo nonostante il boom del mercato e del prezzo di oro ed argento che creano più lavoro nel settore nel mondo li ha letteralmente decimati. La metà degli artigiani orafi di Vicenza sono ora disoccupati ed è stato un crollo catastrofico avvenuto un pochi anni da quando nel 2001 si è aperto completamente alla Cina. Poi a parziale compensazione per fortuna c'è il piccolo miracolo delle borse di extra-lusso in pelle da 75mila euro che per ora vengono prodotte solo in Italia appunto a Vicenza e che godono di una forte domanda dai ricchi cinesi. Nonostante costino quasi come una casa queste borse vanno a ruba tra i nuovi ricchi cinesi ed asiatici per cui ci sono assunzioni di artigiani per fare questo lavoro

    In generale però l'Italia sta soffocando lentamente perchè la sua base di artigiani e piccole imprese che le ha dato la ricchezza è strangolata da:

    i) Burocrazia sempre più asfissiante con nuove minuziose regolamentazioni ogni mese spesso imposte e ispirate dalla UE ma anche dal fatto che ci sono 4 milioni di funzionati statali (vedi le Opere Complete di Lanci qui sul forum. Consiglio ad esempio "Dal 31 Dicembre su con le Recchie"

    ii) Tasse sempre più esose che non si evadono più (contrariamente a quello che si racconta) per pagare l'enorme debito pubblico (e con Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna che vengono spremute il nostro turno per un altra stretta sta arrivando velocemente)

    ii) Globalizzazione cioè "arbitraggio" verso il basso del costo del lavoro mondiale nel mercato unico globale avendo aperto il nostro mercato a un miliardo e mezzo di cinesi, indiani, vietnamiti, egiziani.... Un crimine per cui occorrebbe processare i responsabili come a Norimberga. Gli economisti che lo hanno denunciato come il genio Maurice Allais non vengono semplicemente pubblicati, non trovano nemmeno la casa editrice anche quando sono Premi Nobel. Maurice Allais è probabilmente la maggiore mente economica del dopoguerra e non lo hanno tradotto in italiano. Nessuna biblioteca in inglese ne porta i libri e nelle università che contano non ne sanno nemmeno il nome. Perchè ha scritto opere intitolate "Globalization: the destruction of employment and growth. The empirical obviousness che sono tabù. Questo però non è un caso, le tre riviste economiche di lingua inglese che dettano legge non lo nominano e non nominano chi critica la globalizzazione

    iv) la moneta unica, l'Euro, sempre parte della Globalizzazione, che ha fatto salire il cambio della nostra valuta del 20% contro quella cinese dal 2001 e del 28% contro il dollaro. Non c'è una sola valuta asiatica, dollaro taiwanese, won coreano, yuan cinese, dollaro di hong kong, rupia indiana contro cui la nostra valuta non sia salita. Il che è alluncinante se pensi che loro esportano già a costi più bassi per cui se ci aggiungi un altro 10 o 20% di vantaggio sul cambio ti massacrano

    Il filo conduttore di questo lento strangolamnento è la Globalizzazione, un tabù imposto dall'elite globale che domina il discorso intellettuale ed economico totalmente e che non viene nemmeno discusso. Nonostante il peso del debito pubblico, della burocrazia e del sud (in senso lato come mentalita) l'Italia potrebbe caversela. Ma non se viene incastrata nell'euro senza la sua moneta e se è costretta ad aprire ai prodotti della Cina
  • dal sito 
http://www.cobraf.com/

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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma tra i "...4 milioni di funzionati statali..." sono compresi anche pompieri, maestre d'asilo ed operai stradali?? Non sarà che per caso stiamo di nuovo sparando su persone che si sudano il pane? Potremmo mica parlare anche dei gipponi e delle barche a vela degli evasori fiscali per una volta? Tanto per rompere la monotonia....

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