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Ma quanto li invidio questi danesi

Il mio amico Michael, danese, mi ha passato un link interessante sull'andamento dell'eolico nel suo paese.

Apparentemente, dopo un boom travolgente, sembra battere la fiacca.

Sia come numero di impianti ( Moller) sia come potenza totale installata (Kapacitet).

Il paese, però non si arrende: ormai la decisione di produrre, in tempi rapidi, la maggior parte dell'energia elettrica a partire da fonti rinnovabili è strategica.

Si parla di raggiungere, a partire dal già ottimo 30% attuale, il 70% del fabbisogno elettrico nazionale entro dieci anni.

Per far questo è in fase di avanzato studio e verrà implementata a tappe forzate una "smart grid", ovvero una rete elettrica "intelligente", basata su numerosi piccoli "cogeneratori" ( elettricità e teleriscaldamento) e sulla massima distribuzione sul territorio nazionale dei generatori eolici in modo da ridurre l'intrinseca intermittenza di produzione.

Ma questo sarebbe banale, tutto considerato.

Visto che LORO non producono autoveicoli e tassano già pesantemente ( letteralmente: il mio amico danese mi dice che le tasse sono legate al PESO delle auto) quelli importati, ecco che hanno pensato, molto correttamente, di promuovere al massimo l'acquisto di veicoli elettrici che, una volta raggiunto un primo traguardo del 10% del parco autoveicoli circolante, funzionerebbero, durante la fase di sosta & ricarica ( che corrisponde, indicativamente, al 90% della loro vita operativa) da "batteria tampone", assorbendo gli eventuali sbalzi di produzione della rete di generatori eolici. In cambio di questo "servigio" pagherebbero tariffe elettriche ridottissime o addirittura nulle.

Futuribile? Certo.

Possibile ? Certo.

Probabile? Abbastanza.

Sono un popolo tosto e con le idee chiare.

Ne frattempo, se siete curiosi, potete controllare da soli la produzione eolica istantanea a questo link.

Una idea da "implementare" ( rectius: copiare) anche da noi?

Ni.

Manco a dirlo, noi di Crisis avremmo una idea MIGLIORE.

Ovvero integrare il Kitegen, di cui abbiamo parlato anche recentemente, nella rete elettrica al posto dei generatori eolici tradizionali.

Il Kitegen, infatti, con almeno 5000 ore/anno di funzionamento a potenza nominale, si confronta direttamente con le centrali tradizionali e sarebbe da solo in grado di garantire la stabilità del sistema.

Il mio amico danese ne è entusiasta e si sta dando da fare.

Per ora ha trovato analogo interesse ed entusiasmo a tutti i livelli, politici, industriali e amministrativi.

Eh, si.

Proprio come in Italia, vero?

Non per fare il solito italiota esterofilo ma ammetterete che, nel paese in cui ancora si vedono inverecondi garbugli di fili elettrici vergognosamente penzolanti da antichissimi e nobilissimi palazzi dei nostri splendidi centri storici, parlare di smart grid è all'incirca come parlare di "Nouvelle Cousine" nel Sahel...

Del resto che cosa può importare al gestore PRIVATO della rete elettrica nazionale, di tenerla in efficienza o di metter in cantiere le migliorie necessarie ad una "smart grid", quando il costo dell'inefficienza ricade sugli utenti, che non hanno per ora alternative?

C'e' da stupirsi quando basta un albero caduto su una linea ad alta tensione per mandare, caso unico mondiale, l'intero paese in black out?

C'e' da stupirsi se chi tenta di costruirsi tali alternative viene osteggiato in tutti i modi possibili?

Pietro Cambi

http://crisis.blogosfere.it/2009/08/eolico-e-poi.html

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