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Il mostruoso applauso di Confinfustria

di Italo Romano


Due giorni addietro in quel di Bergamo, una platea composta da circa seimila imprenditori tributava un convinto e consapevole applauso a Harald Espenhahn, top manager della ThyssenKrupp, condannato a 16 anni per la strage della fabbrica di Corso Regina Margherita a Torino. Nel 2007 fu un massacro, sette operai persero la vita a causa delle scarse condizioni di sicurezza in cui erano costretti a lavorare. Una morte atroce e violenta, che commosse e indignò il paese.
Non si tratta di imprenditori eretici o di qualche setta satanica, ma di Confindustria, la lega imprenditoriale italiana capitanata dalla deferente Emma Marcegaglia. Un applauso mostruoso, inconcepibile ma che mette i puntini su molte “i”. Innanzitutto si evidenzia come le èlite di potere italiane siano totalmente distaccate dalla realtà quotidiana, non avendo il men che minimo scrupolo ad applaudire un assassino.
Si tratta di un branco di iene e sciacalli affamati di denaro. Un manipolo di imprenditori senza scrupoli, devoti al regime del capitale, sedotti dalla legge del più forte e produttori di disgrazie. Sono loro i veri attentatori del civil vivere, i distruttori di sogni, gli sterminatori di futuro, le cellule assassine del sistema capitalistico, i portatori sani di morte e povertà, le sanguisughe di vite, gli occupanti autoelettisi padroni di un mondo che non gli appartiene.

Sono mostri che non hanno nessun rispetto per i lavoratori, che si fanno gioco, a braccetto con politici compiacenti, delle più basilari norme della sicurezza sul lavoro. Questo applauso macabro e compiacente li accomuna con lo stragista sul pulpito, traccia una netta linea di demarcazione tra noi, subordinati e sfruttati, precari e malpagati, lavoratori, i già morti, e loro gli strafottenti parassiti, i ricchi padroni che schiavizzano nelle più eleganti modalità che contraddistinguono la moderna epoca di armonia e progresso.
Ci hanno convinti di essere liberi e noi ci siamo dimenticati di essere schiavi, divenendo mutanti di noi stessi, indotti a essere schiavi e fieri di esserlo.
Il loro unico obiettivo è il denaro, tutto quello che c’è in mezzo, è superfluo, utilizzabile, scartabile, calpestabile. Con la bava alla bocca, come bestie selvatiche rabbiose, perpetrano stragi quotidiane, nel silenzio compiacente dei media, infischiandosene delle leggi. Sono i porci elevatisi al di sopra della giustizia, gli impuniti, dannatamente ricchi, tanto inumani quanto velenosi. Usano indossare maschere caritatevoli e buoniste, si ergono ad alfieri di buoni propositi e futuri raggianti. In realtà loro sono la morte, loro sono il cuore pulsante della dittatura del capitale, la più orrenda creatura mai plasmata da mano umana(?).
Vi è inoltre una coincidenza, probabilmente solo fortuita, tra l’attacco mediatico del Presidente del Consiglio Berlusconi ai danni dei giudici e questa indecente e incivile manifestazione di solidarietà tra assassini. Non lo so, di certo è in corso una guerra tra poteri forti, tra lobby, massonerie e alta finanza. Ci sono da spartire le ultime ricchezze, noi siamo spettatori incoscienti, sicuramente, nella partita che si sta giocando, saremo gli unici perdenti.

dal sito http://www.oltrelacoltre.com

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