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Elmetto in testa, merda in arrivo sull'Italia

come se non ne fosse piovuta già abbastanza ......

pensiamoci un attimo, come potrebbe risollevare le sorti dell'Italia il signor Monti, mercante mercatista e figlio dei mercati che ci stanno dissanguando?
Certo, è probabile che per almeno un pò possa riportare gli spread a livelli tollerabili, ma a quale costo?
Macelleria sociale e sacrificio dello stato Italia sull'altare  della finanza vampira!

NO! QUESTO NO!
di Ida Magli


No, Signor Napolitano, non sopporteremo una simile nauseante “furbata”. Creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratti di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile. Quale disprezzo per i poveri Italiani! Quale disprezzo per la Repubblica e per la politica! Abbiamo, dunque, così la misura della spaventosa miseria civile e morale dei nostri “rappresentanti”. La Bibbia afferma che “Dio vomita gli ipocriti”. Sono certa che non ha mai vomitato tanto.

Senatore a vita il signor Mario Monti? Un cittadino benemerito della Repubblica e di specchiati costumi? Forse non tutti i cittadini lo sanno o se lo ricordano (e su questa ignoranza ha contato, oltre che sul complice silenzio dei politici e dei giornalisti, Giorgio Napolitano nel nominarlo) che Mario Monti è stato costretto, nella sua qualità di Commissario europeo sotto la presidenza Santer, a dare le dimissioni “per l’accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” messi in luce dal Collegio di periti nominato appositamente dal Parlamento Europeo.

La Relazione fatta da questi Saggi al Parlamento, nonostante la prudenza del linguaggio ufficiale, fa paura. Si parla infatti dell’assoluta mancanza di controllo nella “rete di favoritismi nell’amministrazione”, di “ausiliari esterni” e di “agenti temporanei”, di “minibilanci espressamente vietati dalle procedure amministrative”, di “numerosissimi esterni fuori bilancio, ben noti all’interno della Commissione con il soprannome di sottomarini”, che operano con “contratti fittizi”, dietro “raccomandazioni e favoritismi”; di abusi che hanno comportato, con il sistema dei “sottomarini” l’erogazione non controllata di oltre 7.000 miliardi nell’ambito dell’Ufficio Europeo per gli Aiuti umanitari d’Emergenza (miliardi usciti dalle nostre tasche, naturalmente, e che dovevano andare, ma non ci sono arrivati se non in minima parte, ai bambini della Bosnia, del Ruanda morenti di fame). Evidentemente Mario Monti è inamovibile, o meglio può perdere un posto soltanto per guadagnarne uno migliore. Nel 1999, al momento di una caduta così ignominiosa, ha provveduto la successiva Commissione, con presidente Romano Prodi, a riconsegnargli il posto di Commissario. Cose che succedono soltanto nell’onestissimo ambito delle nostre istituzioni politiche. I semplici cittadini vanno sotto processo per gli ammanchi, o come minimo perdono l’incarico.

Perché mai, dunque, dunque, dovremmo affidare a questo signore i nostri ultimi beni? In omaggio, forse, al truffaldino sotterfugio inaugurato dalla Presidenza della Repubblica? I politici che lo voteranno come capo del governo sappiano che, visto che non possediamo nessun altro potere, annoteremo ogni loro “Sì” per cancellare per sempre il loro nome da qualsiasi futura elezione.



dal sito http://www.italianiliberi.it



IL GOLPE BIANCO

Il Gauleiter
della terza repubblica

La montagna questa volta ha partorito il mostro. Mario Monti si appresta a diventare Primo ministro e a formare un governo di emergenza. Con una retromarcia impensabile fino a pochi giorni fa, anche Berlusconi ha dato il via libera. Si vede che l'avviso che gli hanno mandato ieri i "mercati" (il crollo delle azioni Mediaset) ha centrato il bersaglio. La grande finanza globale, così, non ha solo fatto cadere un governo, sta imponendo il suo proprio.
Avremo un governo che coniugherà liberismo e rigore dei conti pubblici, che applicherà politiche di lacrime e sangue per salvare l'euro e l'Unione europea, quindi, in ultima istanza, il blocco imperialista occidentale.

Mario Monti non è stato scelto a caso. Bocconiano, uomo di fiducia dell'eurocrazia, liberista, egli è anche presidente europeo della Commissione Trilaterale, membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg, Advisorper Goldman Sachs. Un uomo, un programma.

Monti sarà il gauleiter per conto della finanza predatoria, delle potenze imperialiste dominanti. Lo è diventato con un vero e proprio golpe bianco, imposto dall'esterno. Anche agli imbecilli dovrebbe ora essere chiaro che che l'Italia è oramai un protettorato. Neanche in Grecia si era giunti a tanto.

Ne andranno valutate tutte le pesantissime conseguenze. Se sul piano sociale si preparano misure draconiane pur di onorare il debito. Su quello politico assisteremo ad un profondo rimescolamento: non solo al riposizionamento di tutti i partiti, ma ad una loro metamorfosi. Ciò riguarderà il Pdl, il Pd, il Terzo polo, ma anche le forze di una sinistra imbelle che restavano attaccate alla sottana del Pd. Sul piano istituzionale il disegno dei "poteri forti" non è meno ambizioso: seppellire la "seconda repubblica" e dal suo grembo farne uscire una nuova, dopo un'inseminazione artificiale pilotata.

Dentro la crisi sistemica globale, si apre in Italia una fase nuova. Ognuno dovrà attrezzarsi.

Il principale fatto nuovo è che la questione sociale, quella della sovranità nazionale, e quella democratica si intrecciano in maniera indissolubile. Senza sovranità nazionale non v'è alcuna sovranità popolare possibile. Senza sovranità popolare non c'è democrazia, e senza democrazia le lotte sociali non possono che prendere forme radicali e fin'anche sovversive.

Che con il Golpe bianco si uscirà dalla crisi ne dubitiamo. L'Italia sprofonderà nella recessione e l'Unione europea non diventerà una solida costruzione solo perché al popolo italiano verranno imposti sacrifici inauditi. Né l'euro riuscirà a venir fuori dal marasma.

Ai lati del governo di emergenza sorgeranno nuove forze sociali e politiche. A destra, dalle ceneri del berlusconismo, verrà fuori un populismo aggressivo, che forse impugnerà in maniera reazionaria la questione della sovranità nazionale.

Dal lato opposto si creano le condizioni per la formazione di un fronte ampio del popolo lavoratore. Sorgerà nel suo seno una forza politica che saldi assieme difesa dei più deboli, l'uscita dall'Unione e dall'euro, il ripudio del debito, la primazia della politica e dello Stato sul mercato, la riconquista della sovranità nazionale e con essa della democrazia?


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