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Fini, Il Timoniere

Fonte: http://www.rinascita.info/cc/RQ_Editoriale/EkVAluElypAjWlDpZR.shtml

"Berlusconi non può durare in eterno, per fortuna c'è Fini che è coerente e rassicurante" Edward Luttwak (israelo-usa, fautore dell'esportazione della democrazia, teorico di nuove guerre preventice atomiche e asceta del colpo di stato) a “Ballarò” ha spiegato senza tanti giri di parole da che parte stanno gli Usa nell’attuale Italia da loro considerata una colonia.Ma una tale unzione israelo-americana dell’attuale presidente della Camera non è certo, per noi, una novità: Gianfranco Fini è generalmente considerato più intelligente politicamente di quel che effettivamente è.Sicuramente, però, è un uomo furbo, esperto e navigato. Del resto non ha fatto altro nella vita se non aggirarsi nei palazzi della politica. Detto questo, osservando le cronache di Palazzo, è assai strano che possa essere caduto nel più stupido dei tranelli: parlare a microfono che si ritiene chiuso. Anche i più inesperti sanno he il “fuori onda” non esclude la linea voce e quel che si dice di “riservato” è sicuramente ascoltato e registrato. Certo, il momento del cretino può capitare a tutti, ma Fini ha detto quel che ha detto - la feroce critica al Cavaliere e al suo governo - ben conscio di rilasciare comunque una pubblica dichiarazione, successivamente peraltro nella sostanza confermata, mettendosi alla finestra per le conseguenze. Una sua esclusione dal Pdl - qualcuno ha già richiesto la sua epurazione - favorirebbe quella “santificazione” a sinistra che l’ex leader di An sembra andando ricercare da qualche tempo. Un suo spontaneo allontanamento dal partito avrebbe infatti un sapore diverso, quello di una fuga o, per qualcuno, di un nuovo tradimento. Con la sua esclusione, invece, Fini otterrebbe quel che vuole da altri, passando per strenuo difensore dei valori democratici, dei quali si inebria periodicamente. Non è forse un caso che lui stesso si sia paragonato a Nilde Jotti, la donna di Togliatti che, presidente della Camera, si fece apprezzare per una guida equilibrata. Fini però dimentica che la Jotti fu sempre coerente con la linea del suo partito e che scomparve prima delle ultime scandalose derive neoliberiste dell’ex Pci. Nilde Jotti rimase fedele ad un’idea: non saltabeccò di qua e di là (soprattutto di là) ad ogni stormir di foglia.Resta da valutare quale sia il suo seguito all’interno del Pdl. I più critici ovviamente provengono da Forza Italia, ma anche tra gli ex An non si sono levate grandi voci in sua difesa. Ma lui non cerca più da tempo i grandi sostegni popolari quanto piuttosto l’apprezzamento del Palazzo. Cerca di costruirsi un abitino bipartisan che lo renda accettabile da tutti per una scalata al Quirinale o forse per una puntatina a Palazzo Chigi in qualche momento di difficoltà generale. Potrebbe insomma diventare buono per un governo… tecnico. Misteri della politica italiana.Resta inteso che al popolo italiano interessa poco o nulla conoscere la nuova rotta del timoniere Fini.
Decio Siluro

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