Lodo Alfano, previsioni e presagi
Sembra lo schema di Oronzo Canà nel film “l’allenatore del pallone“, si attende solo che arrivi qualcuno a dire: “Mister! Ma siamo in 15!” (probabilmente in realtà rimarranno 14 perchè nel giorno della decisione uno dei giudici sarà impegnato all’estero). Oggi come oggi, effettivamente dare uno sguardo sull’arena politica è come stare allo stadio, tra chi ’scende in campo’, chi ‘fa la schedina’, chi ‘gioca in contropiede’ e chi ‘attacca dalle gazzette’ (più gettonate quelle di sinistra).
La schedina si gioca sul Lodo Alfano e sui 15 giudici costituzionali che dovranno valutarne la costituzionalità, così da consentire alle prime quattro cariche dello Stato il blocco dei processi a loro carico, quella legge per cui la legge è uguale per tutti -4. Oggi come oggi, la legge è uguale per tutti i 60.000.000 – 1, dal momento che è soltanto il Presidente del Consiglio ad avvalersi di questa leggina ad hoc per evitare di rispondere al processo Mills per corruzione in atti giudiziari e irregolarità nella compravendita di diritti televisivi Mediaset a Milano e al gip di Roma per istigazione alla corruzione.
Proprio nei giorni scorsi infatti il Presidente della Camera Fini rinunciò ad avvalersi del Lodo Alfano per la querela ricevuta dal pm Woodcock, poi ritirata da quest’ultimo. Berlusconi sbotta: “certo per lui è facile rinunciarvi per una causa di diffamazione“, nonostante Fini preannunciò l’intento già un anno fa. Insomma, un’ammissione di colpa, nemmeno troppo celata. Come riportato dal CorSera gira un foglio per i palazzi del potere, la schedina sul Lodo Alfano: su 15 giudici costituzionali che nella giornata di martedì 6 ottobre dovrebbero pronunciarsi, 5 sono favorevoli, 5 contrari e 5 incerti, uno di questi ultimi però, proprio il giorno della decisione dovrebbe essere impegnato all’estero. Altre previsioni, più fosche, dicono invece che la Corte sarebbe ripartita in maniera più netta: 8 contrari, 5 favorevoli, due che potrebbero astenersi. Questo vorrebbe dire una sonora bocciatura. Qualche tempo fa, poi, su Dagospia si scrisse che la Consulta era pronta a una sentenza ’salomonica’, in cui si pronunciava per l‘estensione delle prerogative del lodo a più personalità delle quattro cariche rappresentate. Molto difficile come ipotesi. Qualcuno dice che questa sarà una sentenza politica, visto il momento che si sta attraversando, a noi pare più una sentenza di equità e di giustizia in rispetto della Costituzione e di quell’articolo 3 dove si ribadisce che la legge è uguale per tutti.
P.s.: urge un po’di chiarezza riguardo il Lodo Alfano ed il ddl Alfano: il primo riguarda solo ed esclusivamente la sospensione dei processi alle prime quattro cariche dello Stato (un articolo, 8 commi e già in vigore), il secondo riguarda il tema delle intercettazioni e della pubblicità degli atti processuali, ribadendo le pene dei giornalisti riguardo la pubblicazione di questi ultimi (provvedimento da approvare al Senato).
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