Lezioni di comunicazione per Bersani
Di Pietro è un ottimo comunicatore, dicono che è rozzo e non sa usare i congiuntivi, ma colpisce nel segno.
Bersani è un disastro. Ieri in tutti telegiornali della repubblica delle banane d'Italia è andato in onda il complotto descritto nel dettaglio da Berlusconi (adesso vi dico come è andata), ordito da squadristi radicali e una sinistra "meschina" e antidemocratica, che vorrebbe un'elezione alla sovietica, con un solo partito. Berlusconi ha inanellato una serie di balle con la giusta enfasi di chi è costretto a fare leggi e impegnare il suo tempo prezioso per difendersi dai complotti degli avversari, adepti della religione dell'odio e dell'invidia.
Quando i giornalisti passano il microfono a Bersani per una replica di venti secondi, lui che fa? "il solito disco rotto di Berlusconi che invece di occuparsi dei problemi della gente continua con questa storia..." risponde lapidario e senza un minimo di verve, convinto con questo di aver spiazzato l'avversario. No. Così non va. con Berlusconi non puoi rispondere ad accuse precise con argomentazioni generiche. Al fiume di balle che lui riversa sugli ascoltatori si deve rispondere in maniera secca, ma le parole devono essere taglienti, come spade ben affilate e sostenute da fatti concreti. Le risposte generiche vanno bene quando vuoi nascondere i fatti, non quando i fatti ti danno ragione. Avrebbe dovuto dire: "Berlusconi è un falsario, mente sapendo di mentire. Tutti sanno come sono andati i fatti, ci sono pure i verbali dei CARABINIERI a dimostrarlo. Il complotto se lo sono fatti da soli. Questa storia è frutto di un pasticcio combinato dai suoi perché litigano fra di loro, altro che violenza dei radicali, è una roba da ridere se non ci fosse da piangere". Semplice, immediato e incisivo anche se poco elegante e sgrammaticato.
Non ci vuole un master in comunicazione per capire certe cose.
Fate ripetizioni di comunicazione o sparite dal video che è meglio.
dal sito http://doppiocieco.splinder.com/
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