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domenica1 novembre

Tutti insieme...appassionatamente.

difficile non dargli ragione...

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=19474

E nessuno lo vuole dire a chiare lettere.

Si parla di bolle, si parla di finanza speculativa, s'incolpano le banche e il credito facile, l'esaurimento delle risorse, la crisi energetica ecc. ma nessuno sembra voler chiaramente puntare il dito sul vero colpevole di questa crisi mondiale.

Si puo' dire quel che si vuole, ma questa crisi e' senza precedenti, e a nulla serve fare paragoni con crisi passate il cui contesto storico non puo' essere assimilato a quello attuale.

Questa e' una crisi di disuguaglianza.
E' l'evolversi di un pensiero che ha come suo unico paradigma il profitto. Non e' un incidente, e' il prodotto di una logica ferrea quanto stupida.

Una logica che ha permesso ai ricchi di diventare sempre piu' ricchi, mentre gli altri, i non ricchi - il 99% della popolazione mondiale, o giu' di li - cresciuti sempre piu' di numero, hanno sempre meno.

A molti sfugge che il denaro, anche se se ne puo' stampare in certa misura, e' un bene limitato come tutti gli altri. Se si concentra nelle mani di pochi, in quelle dei piu' ce ne sara' sempre meno.

La globalizzazione, che ha permesso ai soliti pochi profitti enormi, ha impoverito le masse. I lavoratori, con la scusa della competitivita' e sotto l'impulso di un capitalismo sempre piu' ricattatorio perche' privo di qualsiasi etica (cosa logica in fondo, mercato libero ed etica non possono andare daccordo), hanno finito per essere pagati sempre meno, mentre allo stesso tempo il costo della vita ha continuato a salire.

I governi hanno permesso tutto questo perche' sono ectoplasma del potere economico; un potere becero, egoista, graniticamente stupido e incapace di vedere al di la del suo piu' immediato tornaconto.

Non si poteva che arrivare a un punto di rottura. Le masse non sono piu' in grado di sostenere i mercati e a nulla vale foraggiare le banche, incentivare la produzione, abbassare i tassi di interesse ecc. - son tutti bonus per chi ha e non per chi non ha.

Mentre le elite possono spendere quanto vogliono, comprare case e fuoriserie (come infatti continuano a fare come niente fosse) le masse non possono permettersi nulla. Chi piu' chi meno sono ormai a un livello di mera sopravvivenza e il prendere a prestito, anche se si estendesse il credito a livelli demenziali, non aiuterebbe minimamente. In pratica il 99% della popolazione mondiale non e', ne' sara' mai piu' in grado, dati gli attuali parametri, di assorbire la produzione.

Ma purtroppo non sono certo le elite del denaro che possono sostenere l'economia.

Di conseguenza la situazione e' irreversibile. Anche volendolo - ma nessuno comunque lo vuole - nell'attuale momento non e' possibile ritornare a salari piu' equi e abbassare i costi. La matematica e le leggi di mercato non lo permetterebbero.

Chiunque parli di imminente uscita dalla crisi, o non ha capito un cazzo o e' in malafede. Siamo invece a un punto senza ritorno. La logica di cui parlavamo, prodotta dalla granitica stupidita' di cui anche parlavamo, e' giunta a maturazione.

L'unica possibilita' sarebbe togliere il potere dalle mani di chi lo detiene e creare un nuovo ordine basato su principi completamente opposti a quelli del capitalismo, e questo su scala mondiale.
Il che equivarrebbe a eliminare una volte per tutte il profitto come valore trainante della societa' - non sarebbe una gran perdita. Il profitto, che da sempre ha corrotto, diviso e causato ogni sorta di ingiustizia, alla luce delle attuali circostanze, e' ormai divenuto una forza quasi esclusivamente distruttiva.

Vi sembra che tutto questo possa succedere? A me sembra che non ci siano ne' la volonta', ne' la lungimiranza, ne' le fondamenta morali e intellettuali per attuare un tale cambiamento.

Date le circostanze teniamoci stretti e affondiamo tutti insieme appassionatamente.

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